
Conoscete la teoria del carrello della spesa? Quella per cui si può stabilire se una persona ha un’anima buona o cattiva? Bene, ve la spieghiamo noi.
E’ diventata recentemente famosa dopo che un utente su Twitter ne ha parlato, spiegando anche come funziona. E se ha incuriosito anche voi, rimanete con noi e continuate nella lettura.
La spiegazione della teoria del carrello della spesa
Questa teoria è molto semplice e ci illumina sulla vera natura di una persona ed è la prova per comprendere se qualcuno è in grado di autogovernarsi.
Ora, pensate a quando andate a fare la spesa. Vi serve naturalmente un carrello che viene “prestato” in cambio di una monetina.
Solitamente si tratta di un euro, ma da qualche anno a questa parte esistono anche delle finte monete il cui utilizzo principale è proprio quello di prendere il carrello.
Tuttavia non esiste nessun obbligo formale di riportare nell’apposito luogo questo oggetto che ci viene gentilmente offerto dal supermercato.
Mi spiego meglio, non c’è una legge che ci punisca per averlo portato via o semplicemente per non averlo rimesso a posto. Quindi, perché lo facciamo?
Semplicemente perché facciamo ciò che è giusto senza che qualcuno ci obblighi a farlo o ci punisca per non averlo fatto.
Non esiste una multa per non aver rimesso a posto il carrelli. Ma la maggior parte di noi lo fa perché siamo stati educati a comportarci bene, perché sappiamo quali sono le cose giuste da fare.
Ma anche perché non siamo dei selvaggi che si comportano in un determinato modo solo perché minacciati dalla legge o dalla giustizia.
Ecco perché il test del carrello della spesa determina se siamo persone civili o no. Perché parliamoci chiaro, se non lo fossimo non ci importerebbe un bel nulla di perdere la moneta che abbiamo utilizzato per prenderlo.
Se questo test vi è piaciuto ve ne proponiamo un altro: Test dei triangoli: quanti ne vedi? Lo sbagliano tutti!
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