
La Svezia offre un incredibile lavoro in cui non si deve fare assolutamente un bel niente. E quando diciamo niente, intendiamo davvero nulla. Se non andare a timbrare il cartellino dell’entrata e di uscita. La posizione ambita dai più pigri sarà disponibile nel 2026 e le candidature verranno aperte un anno prima.
Tutto è iniziato nel 2017 quando l’Amministrazione dei trasporti e l’Agenzia d’arte pubblica hanno indetto un concorso internazionale rivolto a degli artisti. Che dovevano contribuire con delle idee alla progettazione della stazione ferroviaria di Korsvagen ( Göteborg). Vi abbiamo incuriosito? Bene, rimanete con noi!
Svezia offerta di lavoro più unica che rara: 2000 euro al mese per non fare niente durante la giornata lavorativa
Il premio in palio per i vincitori era di 7 milioni di corone svedesi, circa 663.000 euro. Il concorso è stato vinto da due artisti svedesi Simon Goldin e Jakob Senneby che invece di suggerire idee di design hanno avuto un’altra idea.
E hanno proposto di utilizzare l’intero premio in denaro per pagare lo stipendio a un dipendente. E qui non ci sarebbe niente di strano se non fosse che il suddetto lavoratore non dovrà fare un bel niente. Tranne presentarsi al mattino alla stazione ferroviaria, timbrare il cartellino e accendere le luci. Per poi ritornare la sera, timbrare nuovamente il cartellino e spegnere tutto.
L’idea incredibilmente è piaciuta alla giuria, che ha deciso di premiare i due artisti e di dare vita al progetto “Eternal Employment“. La coppia, nella progettazione della sua idea ha pensato davvero a tutto e ha stabilita lo stipendio del dipendente per 120 anni. Ma non è tutto, perché ha istituito anche una fondazione che impedirà che tale cifra venga tassata o investita in un fondo fiduciario. In questo modo hanno calcolato il 75% di possibilità di poter effettivamente pagare 2000 euro al mese, più un aumento annuale del 3,2%.
E se la giuria ha apprezzato l’idea dei due artisti, non sono ovviamente mancate le proteste da parte dei politici che hanno gridato allo spreco dei soldi dei contribuenti. Non è mancata la risposta degli artisti che hanno affermato di voler rappresentare proprio lo spreco e di voler mettere in discussione “le nozioni di crescita, produttività e progresso che sono al centro della modernità”.
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