
A Milano un negozio vieta l’ingresso alle persone vaccinate di recente e il cartello “incriminato” fa il giro del web. Da qualche settimana a questa parte, il tema vaccini infiamma il web. Sono tantissime infatti le persone che hanno mostrato ritrosia al pensiero di vaccinarsi.
Nelle scorse ore non è quindi passato inosservato un cartello esposto nella vetrina di un negozio di elettronica a Milano. È stata infatti la rivista “Bianco e Bruno magazine“, che parla proprio di elettronica da consumo ed elettrodomestici a pubblicare per prima la foto.
Milano: negozio vieta l’ingresso ai vaccinati
Non si tratta di un fake, la presenza del cartello è stata infatti confermata dalla redazione del magazine che ha dichiarato:
“La foto gira in rete da qualche giorno. Riguarda un punto vendita di Milano del nostro settore. Non scendiamo nel merito della questione vaccino perché non è di nostra competenza, sebbene abbiamo le nostre idee. Ma esporre quel cartello fa correre rischi enormi quanto meno sotto il profilo dell’immagine. E probabilmente fa correre ben altri rischi. Questa mattina abbiamo mandato un nostro collaboratore all’indirizzo del negozio. Ci ha confermato la presenza del cartello. E poi abbiamo telefonato poc’anzi, ricevendo l’ennesima conferma”.
I titolari del negozio però hanno deciso di continuare su quella strada e hanno affisso un altro cartello. Che illustra i dubbi di alcuni virologi sull’efficacia del vaccino. Le stesse teorie che è possibile leggere sui gruppi e sulle pagine social dei cosiddetti “no-vax“.
Non manca l’ormai troppo famosa bufala che afferma che i vaccinati possano essere i responsabili della diffusione del virus. Tante le critiche nei confronti del negozio e della scelta di appendere un cartello del genere, colpevole di veicolare informazioni sbagliate in un periodo storico e delicato come questo.
Non mancano ovviamente i commenti dei vari complottisti di turno e di chi non vede l’ora di fomentare e cavalcare l’onda dell’indignazione. Nel frattempo in Calabria: Calabria, medico vaccinava parenti e amici: “Venite, lo facciamo pure al gatto”
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