
Il piazzaiolo di Sondrio Gabriele Berbenni è recentemente salito alla ribalta per un cartello appeso all’entrata della sua pizzeria in cui dichiara di non gradire la presenza dei bambini maleducati all’interno del suo locale.
“O bene o male, purché se ne parli”, così più o meno scriveva il celebre Oscar Wilde nella sua opera più famosa “Il ritratto di Dorian Grey“. E lo stesso pensiero deve essere passato nel cervello del giovanissimo imprenditore.
Gabriele Berbenni e il suo cartello shock
Siamo a Sondrio e in questi giorni si sta parlando incessantemente di un cartello apparso in una nota pizzeria, che com’era prevedibile sta facendo discutere.
Non è la prima volta che si parla di limitare l’ingresso in qualche luogo pubblico ai bambini e non è la prima volta che questa discriminazione provoca feroci e giustificabili polemiche.
E’ pur vero però, che moltissime volte, la presenza di bambini maleducati che corrono per tavoli e ristoranti, finisce per disturbare gli altri avventori che vorrebbero solo godere di una cena tranquilla.
Così, tale Gabriele Berbenni, titolare del Bagà, una famosa pizzeria di Villa di Tirano (Sondrio), ha deciso di correre ai riparti. E lo ha fatto in una maniera decisamente poco apprezzata.
Il 25 enne, ha deciso di apporre sull’entrata del suo locale un cartello che gli ha fatto guadagnare le simpatie di qualcuno ma anche diverse antipatie.
Nel cartello in questione, in soldoni, invita i genitori di bambini maleducati a non entrare. In caso contrario, i pestiferi marmocchi, verranno prelevati e abbavagliati, per lavare i piatti nella cucina del ristorante. Il tutto firmato con la firma dell’Uomo Nero.
Successivamente alle polemiche che avrebbe dovuto aspettarsi, il giovane imprenditore si è giustificato a La Provincia di Sondrio. E ha spiegato come è arrivato a prendere questa decisione:
“Molte volte mi capita di vedere bambini che corrono e urlano da tutte le parte. Se finiscono contro una cameriera che sta portando piatti e bicchieri e si fanno male, sono io quello che avrà problemi”.
E voi come la pensate? Siete dalla parte di coloro che l’hanno definito un cafone o pensate che abbia ragione? Fatecelo sapere nei commenti.
La sua idea non è molto diversa da quella avuta da una compagnia aerea che dà la possibilità ai suoi viaggiatori di scegliere posti lontani dai bambini. Ne avevamo già parlato: Posti lontano dai bambini: la compagnia aerea che ti permette di sceglierli