
Covid, la terza ondata fa paura e gli esperti non negano di essere preoccupati da ciò che succederà a gennaio e febbraio, i mesi certamente più duri dal punto di vista dell’emergenza sanitaria. Mario Clerici, ordinario di Immunologia all’Università di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi ha parlato a “L’imprenditore e gli altri”, su Cusano Italia Tv.
Dove ha affermato di essere scandalizzato dal fatto che in Italia la campagna di vaccinazione inizierà solamente a metà gennaio, mentre invece nel resto del mondo si è già cominciato.
Covid: preoccupazioni in corso per la terza ondata
Secondo l’esperto Clerici il Sars Cov 2 muta in continuazione, tuttavia al momento le mutazioni non hanno avuto, fortunatamente, nessun impatto nè sull’efficacia del vaccino e nemmeno a livello clinico. Clerici si è inoltre rammaricato del fatto che l’Ema si convocherà solamente il 29 dicembre. E come riporta l’Agi ritiene che il vaccino debba essere obbligatorio, appoggiando la decisione di San Marino.
“La terza ondata è molto probabile, gennaio e febbraio saranno i mesi più duri”.
Come dicevano il sars Cov 2 nel corso dei mesi è mutato per poter fronteggiare le difese immunitarie. Clerici ha dichiarato che le possibili mutazioni provocano un certo timore, ma che nel corso degli ultimi 8/9 mesi quest’ultime non hanno avuto nessun impatto clinico.
“Il Sars Cov 2 ha un genoma così grande che è impossibile che muti così tanto. Quello che stiamo cominciando a comprendere è che c’è una base genetica ben definita che determina se la patologia covid sarà piu’ o meno severa. Se i geni che determinano l’infiammazione lavorano troppo il covid sarà piu’ severo. A parità di virus e di infezione, il background genetico determina la severità della malattia”.
L’esperto ha quindi ribadito le preoccupazione rivolte a gennaio e febbraio, i mesi che senza dubbio saranno i più duri e difficili da affrontare. E questo dipende dalla quantità di raggi solari che arrivano sulla Terra e che uccidono i virus. I primi mesi dell’anno sono quelli più freddi e quelli in cui sul nostro Pianeta arrivano meno raggi.
Ecco perché in estate la situazione si era notevolmente calmata. Inoltre proprio a causa della temperatura invernale nascono i timori per l’arrivo di una terza ondata topo le festività natalizie. Nel frattempo: Italia zona rossa a Natale, oggi la riunione per decidere
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