
Da qualche giorno gira su Whatsapp uno dei tanti audio, a tema coronavirus, in cui si consiglia di conservare lo scontrino da mostrare ai vigili, insieme all’autocertificazione, ogni volta che veniamo fermati fuori casa.
Ma cosa dice il decreto? Nel sopracitato audio, si parla anche di telecamere e autovelox. Facciamo chiarezza su tutti questi dubbi e anche su quello dello scontrino.
Coronavirus: lo scontrino va conservato?
Ormai da quasi un mese, si può uscire di casa solamente per lavorare o per questioni di prima necessità come fare la spesa o recarsi in farmacia.
Secondo un audio che sta girando su Whatsapp da qualche giorno, i vigili raccomanderebbero ai cittadini una piccola accortezza, ovvero quella di conservare lo scontrino. Lo afferma il Sole 24 ore.
Tuttavia, si tratterrebbe appunto, solo di un’accortezza utile a dimostrare gli spostamenti effettuati. Negli ultimi decreti, non si menziona assolutamente nessun obbligo nei confronti di scontrini vari.
Piuttosto un consiglio, che potrebbe avvalorare anche l’autocertificazione, ma davvero, nessun obbligo. E per quanto riguarda gli autovelox e il lettori di targa?
Sempre secondo il suddetto audio, in questi giorni gli autovelox rileverebbero le targhe delle auto in circolazione, con lo scopo di controllare chi si trovi fuori casa e di chiedergli giustificazioni anche se non lo si può fermare sul momento.
In questo caso la risposta da dare è un po’ meno chiara, perché secondo il comma 1 dell’articolo 13, le autorità, in caso di accertamento, possono assumere informazioni e ispezionare cose e luoghi diversi alla dimora privata, a rilievi segnaletici, fotografici, descrittivi e a ogni altra operazione tecnica.
La risposta giusta è che è quindi tecnicamente possibile sena introdurre norme particolari e nuove. Tuttavia è un’opzione improbabile, per almeno 3 motivi.
In primo luogo il traffico stradale è talmente scarso da poter essere quasi completamente controllato sul momento. L’autovelox fotografa il veicolo ma non l’aggressore, che in ogni caso potrebbe giustificare l’uscita con movimenti certamente validi ma non giustificabili.
Ma allora le telecamere servono?
Le telecamere possono e sono effettivamente servite per altri casi. Un esempio? Quello che è accaduto a Molfetta il 25 marzo. Alcuni operai residenti al Nord per lavoro, hanno raggiunto Molfetta con un pulmino noleggiato.
Con l’intento di non farsi beccare e perfettamente consapevoli di aver compiuto una violazione del nuovo decreto, hanno pensato bene di abbandonare il pulmino all’uscita dell’autostrada e di proseguire a piedi.
Le telecamere della polizia locale, li hanno però inchiodati. Quindi dopo una segnalazione, i carabinieri li hanno intercettati e denunciati.
Per altri aggiornamenti vi rimandiamo a: Coronavirus, il picco non è ancora arrivato: le stime degli esperti
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