
Coronavirus, la regola dei 6 secondi per evitare il contagio
Coronavirus e la regola dei 6 secondi. Ma di cosa stiamo parlando? In poche parole dei risultati dell’analisi che hanno condotto due esperti americani.
Secondo i due studiosi, il virus diventa maggiormente pericoloso in base alla quantità a cui si è esposti. Nello specifico si parla di un metro e ottanta di distanza e solo sei secondi.
Coronavirus e la regola dei 6 secondi: la legge base contro il virus
Come riporta il Corriere della Sera, i due esperti americani sono Joshua D. Rabinowitz e Caroline R. Bartman, un professore e una ricercatrice di chimica e genomica.
Secondo i due esperti le esposizioni brevi portano naturalmente a reazioni minori e di conseguenza a casi molto più lievi e asintomatici.
Un’esposizione più prolungata invece porta ad una reazione letale e prolungata. Per fare un esempio pratico quindi una persona che entra nella casa di un positivo ha minori probabilità di ammalarsi in maniera grave rispetto a chi viaggia per un’ora in compagnia di un positivo.
E con questi calcoli si spiega il perché gli operatori sanitari siano un’alta percentuale delle vittime totali. E spiega anche perché l’isolamento e i presidi sanitari come guanti e mascherine siano l’opzione migliore.
Non è troppo difficile capire perché i luoghi chiusi e affollati siano quelli in assoluto più pericolosi e anche perché coloro che vivono in casa con un malato rischiano molto di più.
La situazione, è ormai chiaro, tornerà alla normalità solo quando avremo un vaccino. Fino ad allora vale la regola del 6. Un metro e ottanta di distanza e solo sei secondi.
Questo vale soprattutto quando andiamo a fare la spesa e dobbiamo pagare alla cassa. Si consiglia di mantenere una distanza di un metro e cinquanta e di pagare nel più breve tempo possibile.
Ma come sarà organizzata la nostra vita quando comincerà la fase 2? Coronavirus, come sarà la vita dopo la riapertura tra distanze e mascherine